INDIETRO
Jellyfish Barge
Anno
2014 -
Luogo
Nomadic
Premi
United Nations and CNR, 2015, Innovative Ideas and Technologies for Agribusiness, First Prize
Italian Ministry of Agriculture, 2015, New Entrepreneurial Talents, First Prize
United Nations, 2015, Ideas for Change, First Prize
EU, Horizon 2020 “SME Instrument Phase 1”, 2015
Compasso d'Oro, 2016 (Finalista)
Katerva Award, 2017 (Finalista)
Esposizioni
Expo Milano, 2015
Venice Architecture Biennale, 2016
Gwangju Design Biennale, Korea, 2017
Pisa Architecture Biennale, 2017
GOOD SPACE – Political, Aesthetic and Urban Spaces Exhibition, 2018, Stuttgart
JFB è la serra modulare galleggiante che genera acqua potabile ed energia, utilizzando esclusivamente energia solare. È una soluzione autosufficiente e scalabile per coltivare cibo vicino al consumatore finale senza impattare le risorse esistenti. Attivando spazi inutilizzati e dimenticati in città e rendendoli produttivi, JFB consente di spostare la produzione di cibo nel luogo di consumo, avviando allo stesso tempo possibili iniezioni temporanee dentro e attorno alle città.
Il modulo di agricoltura urbana autosufficiente
La Jellyfish Barge produce una grande quantità di cibo vicino al consumatore finale, senza gravare sulle risorse esistenti. L’acqua necessaria viene estratta dal corpo idrico su cui galleggia la serra, che sia acqua salata, salmastra o inquinata, utilizzando una tecnologia chiamata distillazione solare. L’ambiente interno della serra viene raffreddato/riscaldato dalla stessa acqua, riducendo drasticamente il consumo energetico, consentendo così a un piccolo sistema fotovoltaico (800w) di fornire la minima quantità di elettricità necessaria.
Trasformare gli spazi urbani attraverso l'agricoltura galleggiante
Jellyfish Barge (JFB) è un sistema modulare galleggiante progettato per portare l’agricoltura nelle aree urbane in modo sostenibile ed economicamente sostenibile. Combina la produzione di cibo con la rigenerazione urbana, creando spazi che collegano direttamente i produttori ai consumatori, mentre revitalizza le aree urbane trascurate. Questa soluzione innovativa è composta da due moduli integrati che lavorano insieme per produrre cibo e favorire l’impegno della comunità.
Il Greenhouse Module è dedicato alla produzione di cibo, utilizzando metodi efficienti e autosufficienti per coltivare le colture senza fare affidamento sulle risorse esistenti. Produce abbastanza cibo fresco per soddisfare le esigenze nutrizionali di un gruppo significativo di persone, rappresentando un’aggiunta importante agli ambienti urbani. Questo modulo opera con requisiti energetici minimi e senza emissioni di gas serra, garantendo sostenibilità ambientale.
Lo Zip Module, d’altra parte, crea una piattaforma dinamica per attività come mercati contadini, eventi educativi e trasformazione dei prodotti alimentari. Consente vendite dirette, permettendo agli agricoltori di saltare gli intermediari e mantenere il profitto completo. Questo approccio non solo rende l’agricoltura urbana più economicamente sostenibile, ma distribuisce anche i benefici a un ampio ventaglio di soggetti coinvolti negli sforzi di rinnovamento urbano.
Stabilendo una relazione diretta tra agricoltori e residenti urbani, JFB contribuisce alla vitalità dei quartieri. Attira persone in aree sottoutilizzate, migliorandone la rilevanza e l’appeal estetico, mentre aiuta anche a ridurre la criminalità. Questo doppio focus sull’agricoltura e sulla comunità rende JFB uno strumento potente per la rigenerazione urbana, integrando la produzione di cibo nella pianificazione urbana e gettando le basi per modelli scalabili di rinnovamento nelle città postindustriali.
Affrontare le sfide globali del cibo fresco con soluzioni localizzate e scalabili
La domanda globale di verdure fresche e locali evidenzia due esigenze principali del mercato: colture ultra-fresche, prodotte localmente entro 20 km dal punto di consumo nelle regioni sviluppate come Europa e Nord America, e l’accesso a prodotti freschi e nutrienti nelle regioni in via di sviluppo, in particolare nei Small Island Developing States (SIDS). Nelle aree sviluppate, le verdure locali sono sempre più ricercate a causa delle preferenze dei consumatori per la sostenibilità e la freschezza. Nei SIDS, tuttavia, la dipendenza da cibi importati, ad alta densità calorica e nutrizionalmente poveri, rappresenta una sfida significativa, causata dalla limitata disponibilità di terra arabile, dalla scarsità d’acqua e dagli elevati costi di trasporto per i beni deperibili. Il turismo, che è un importante motore economico in queste isole, aggrava ulteriormente il problema, poiché il cibo consumato dai turisti è prevalentemente importato, comportando significativi deflussi finanziari. La FAO sottolinea l’importanza di migliorare la produttività agricola nelle aree urbane e periurbane, in particolare attraverso tecniche come l’idroponica, per affrontare queste vulnerabilità. Collegare la produzione alimentare locale al turismo potrebbe stimolare ulteriormente la crescita economica, ridurre le importazioni e migliorare la salute pubblica. Il mercato richiede una soluzione innovativa che massimizzi i benefici economici e sociali della produzione locale di verdure, superando al contempo le sfide di scalabilità. La Jellyfish Barge emerge come un’innovazione trasformativa, rispondendo a queste esigenze permettendo una produzione sostenibile, locale e scalabile di verdure fresche.
Il Greenhouse Module è stato costruito su una piattaforma ottagonale (7,5 x 7,5 metri, 3,5 metri di altezza) che galleggia su barili di polietilene riciclato. Anche a pieno carico, la piattaforma rimane sopra la linea dell’acqua. Un telaio strutturale in legno di larice supporta i canali di coltivazione delle colture e la copertura esterna. Questo telaio è progettato per essere sia leggero che altamente rigido, permettendo alla struttura di resistere a venti forti fino a 100 km/h. La copertura esterna è realizzata in ETFE, una membrana plastica leggera, ignifuga, altamente trasparente e durevole, con una garanzia di 25 anni. L’ETFE pesa solo il 2% del vetro, costa un decimo in meno e offre un’isolazione comparabile al doppio vetro quando utilizzato in più strati, come nel caso di questa costruzione. I piani futuri prevedono l’adozione di una tecnica di termoformatura per stirare la membrana ETFE sopra una struttura, migliorandone l’applicazione.
Lo Zip Module, che complementa il Modulo Greenhouse, è costruito su una piattaforma quadrata (6 x 6 metri, 0,5 metri di altezza) utilizzando gli stessi materiali e gli stessi elementi strutturali, per garantire coerenza e semplicità.
La Jellyfish Barge (JFB) garantisce condizioni ottimali per la serra scambiando calore con l’acqua circostante, mantenendo temperature interne comprese tra 18 e 30°C in tutte le località target. Questo microclima controllato richiede un massimo di 200 litri d’acqua al giorno per la coltivazione delle colture, prelevata tramite raccolta di acqua piovana e distillazione solare dell’acqua sottostante la barca, indipendentemente dalla sua qualità. La distillazione solare utilizza energia termica per evaporare e condensare l’acqua in una forma purificata, rimuovendo efficacemente sali, metalli pesanti, batteri, arsenico e nitrati.
L’energia elettrica della JFB è generata da un sistema fotovoltaico da 800W con pannelli solari regolabili e un sistema di accumulo a batteria che assicura il funzionamento per oltre quattro giorni senza sole. Gli aggiornamenti futuri prevedono la sostituzione dei componenti con quelli a 220V per una maggiore convenienza economica e una possibile integrazione con la rete elettrica, se necessario.
I sistemi di coltivazione della barca sono controllati da sensori automatizzati, che monitorano acqua, nutrienti, clima e stadi delle colture. Questa innovazione posiziona la JFB come un attore chiave nel mercato dell’agricoltura urbana in Europa e Nord America, così come nei Small Island Developing States (SIDS), dove l’accesso a prodotti freschi è limitato dalle sfide legate alla terra, all’acqua e alla logistica. Il design adattabile ed efficiente della JFB apre nuove opportunità per l’agricoltura sostenibile in ambienti diversi.
Design semplificato per un facile assemblaggio e auto-costruzione
Uno degli obiettivi principali del processo di industrializzazione della Jellyfish Barge è migliorare la trasportabilità e ridurre il lavoro necessario per l’assemblaggio finale. Gli elementi galleggianti, che sono i componenti più voluminosi (circa 20 metri cubi), sono progettati per essere efficienti, utilizzando barili standardizzati in polietilene da 220 litri disponibili nei porti di tutto il mondo. Questa strategia garantisce che un container intermodale da 40′ possa trasportare una configurazione tipica composta da due moduli JFB e un modulo Zip, con i barili reperiti localmente vicino al sito di installazione.
Il design privilegia la semplicità, con elementi pre-costruiti e numerati che vengono assemblati utilizzando bulloni e fori di tolleranza, riducendo al minimo gli errori e diminuendo la necessità di viti. La copertura esterna è composta da soli tre elementi pre-assemblati per una connessione rapida e semplice, rendendo il sistema compatibile con il paradigma dell’auto-costruzione.
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